31.8.12

Madeleines ai lamponi






Lamponi, lamponi e ancora lamponi… Io impazzisco per questi piccoli frutti rossi, per il loro sapore acidulo, ma dolce al tempo stesso… e loro, con la loro presenza, in questi giorni hanno invaso la mia cucina, il frigorifero e anche il forno!  Ho cucinato un risotto a base di lamponi e toma, una salsina agrodolce di accompagnamento, una cheesecake con yogurt e lamponi, un aceto di mele aromatizzato ed infine queste piccole e soffici madeleines.  Oggi è il 31 di agosto e con questa ricetta per me si chiudono le ricette estive, o meglio le ricette a base di frutta estiva…le ricette dai colori sgargianti, dove a farla da padroni sono il verde del basilico e della menta, il rosso dei lamponi e delle ciliegie e il giallo-arancio delle pesche…Le ricette di settembre vedranno come protagonisti i funghi, i fichi, l’uva e le prugne…cibi più calorici (cominciamo a mettere su grasso per l'inverno, come le marmotte!) e dai colori più caldi e più morbidi, meno intensi, meno prepotenti, proprio come il sole di settembre, luminoso, caldo, ma che non acceca e  non brucia…. Ma, dato che oggi è ancora agosto, vi lascio quest’ultima ricetta “rossa”.



Lista della spesa:


  • 3 uova
  • 100 g di zucchero di canna
  • 200 g di farina 00
  • 100 g di burro (fuso e raffreddato)
  • 50 ml di latte
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci
  • 100 g di lamponi



Sbattete le uova con lo zucchero. Aggiungete il latte, il burro fuso raffreddato e amalgamate bene. Aggiungete poi la farina e il lievito setacciati. Lavate i lamponi e riempite gli stampini. Riempiteli per 3/4 d'impasto e in ogni stampino infilate due lamponi. Infornate e cuocete a 180° fino alla formazione della tipica "pancia" e poi abbassate a 160° e lasciate dorare per qualche minuto. 



Con questa ricetta partecipo ancora una volta al contest di Lara: Io amo i lamponi..e Tu?




29.8.12

Risotto ai lamponi




Dopo il passaggio di Beatrice le temperature sono decisamente più sopportabili ed è anche più sopportabile stare vicino ai fornelli. Così ieri sera spinta dalla voglia di risotto e spinta dalla voglia di utilizzare quei magnifici cestini di lamponi che mi guardavano dal frigorifero e con i quali avevo già realizzato dei mini dolcetti, di cui vi parlerò nel prossimo post....Ho deciso di cimentarmi nella realizzazione di un buon risotto ai lamponi, mantecato con della toma morbida e semi-stagionata...Ne è uscito un bel piatto cremoso, dal colore rosato e dal sapore delicato, che ho arricchito con una salsina dolce sempre a base di lamponi... Direi che anche questo nuovo risotto a base di frutta per me è promosso a pieni voti! :)

Lista della spesa:

Per il risotto:
  • 125 gr di lamponi
  • 150 gr riso carnaroli
  • olio evo q.b.
  • cipolla
  • vino bianco
  • 2 cucchiaini zucchero di canna
  • toma morbida semi-stagionata
  • brodo 
  • sale q.b.
Per la salsina ai lamponi:
  • 50 gr lamponi
  • 1 cucchiaio di zucchero di canna
  • una punta di cannella in polvere

Per il riso:
Fate soffriggere la cipolla in un pò d'olio e quando sarà dorata aggiungete i lamponi e zuccherateli con 2 cucchiaini di zucchero di canna, giusto per toglierli un velo di acidità, e fateli cuocere finché non si disfano. A questo punto aggiungete il riso, fatelo tostare e sfumate con un pò di vino bianco. Quando il vino sarà evaporato aggiungete il brodo e portate a cottura. Quando è cotto, aggiustate di sale, togliete dal fuoco e amalgamatevi la toma, mantecandolo bene. Distribuitevi un velo di salsina ai lamponi e servite subito. 

Per la salsa ai lamponi:
Lavate i lamponi e poneteli in una pentola antiaderente. Fateli scaldare bene finché inizieranno a disfarsi. Aggiungete ora lo zucchero e una punta di cannella e mescolate per amalgamare bene gli ingredienti. Continuate a mescolare e schiacciare piano i lamponi fino a creare una poltiglia semi-densa. Rimuovere dal fuoco e lasciare intiepidire. 


Ps_ La salsa ai lamponi  è ottima anche accompagnata a dei formaggi molli, tipo robiola o caprino.


Con questa ricetta partecipo al contest di Lara: Io amo i lamponi..e Tu?




27.8.12

Bicchierini di panna, frutta fresca e pistacchi


Buon lunedì!
Oggi vi lascio la ricetta di questi colorati bicchierini di frutta, che sono una simpatica soluzione per un dessert veloce e che racchiudono in sé sia la frutta sia il dolce. Si tratta di piccole monoporzioni a base di lamponi, kiwi e pesche, mescolate con del gelato al fiordilatte e decorate con della panna fresca e della granella di pistacchi. Questi bicchierini hanno accompagnato le tante cene a casa mia durante questa torrida estate e credo che, cambiando i tipi di frutta e sostituendo il gelato con del cioccolato fondente fuso e magari una punta di cannella, si possono gustare anche durante i mesi più freddi (mi sa proprio che li proverò anche così!)...che ne dite? Vi piace l'idea? :) 

Buona settimana a tutti!!

F.

Ps_ Scusate la qualità delle foto, ma sono state scattate giusto due secondi prima di essere portati in tavola!


Lista della spesa: 
(vi lascio le dosi per 4 persone, poi comunque si va un pò a occhio)
  • 20 lamponi
  • 3 pesche
  • 2 kiwi maturi
  • 80 gr di pistacchi non salati
  • 200 ml panna fresca
  • 2 cucchiai di zucchero a velo
  • gelato al fior di latte
  • zucchero q.b.
Iniziate a lavare la frutta, tagliare kiwi e pesche a pezzettini e zuccherate leggermente. Cominciate a comporre i bicchierini. Fate uno strato di lamponi, aggiungete un pò di gelato, poi le pesche, ancora un pochino di gelato e infine i kiwi e la panna che avrete precedentemente montato e zuccherato con lo zucchero a velo. Infine, spolverate con la granella di pistacchio e servite subito. 

Consiglio:

Se tagliate in anticipo la frutta e montate in anticipo la panna e le tenete già pronte in frigorifero, questi bicchierini possono essere composti velocemente, subito prima di essere serviti in tavola.

Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Veronica di Dolci Armonie: La Macedonia


25.8.12

Fiori di zucca ripieni


Ultimo weekend di agosto. Aprofittiamone ancora un pò di queste belle giornate da passare in compagnia mangiando qualcosa di fresco, veloce ma comunque dal sapore stuzzicante. Questa volta ho deciso di proporvi la ricetta di questi fiori di zucca ripieni di formaggio e fritti in una pastella croccante, che a me fanno letteralmente impazzire e trovo che siano un'idea carina da presentare per un aperitivo o un buffet, dato che si possono preparare anche con un pò di anticipo. Solitamente il ripieno dei miei fiori di zucca è fatto solo da mozzarella, ma stavolta ho voluto "osare" un pò di più e ho unito alla mozzarella  la scamorza...in modo da renderli un pochino più decisi come sapore. Che ne pensate? Voi che ripieno usate? (Sapete bene, che varianti, nuove idee e suggerimenti sono sempre ben accetti e sono sempre curiosa di sperimentarli! :) )

Buon weekend a tutti!

Lista della spesa:
(le dosi sono un pò approssimative, dipende da quanti fiori avete e da quanto sono grandi)
  • fiori di zucca
  • mozzarella (se di bufala è più buona)
  • scamorza
  • olio di semi di girasole
  • pangrattato
  • uovo
  • latte q.b.
  • sale
  • pepe
Aprite, lavate e asciugate i fiori di zucca. Tagliate a pezzettini la mozzarella e la scamorza. Sbattete l'uovo con un goccio di latte, salate e pepate. Mettete un pò di pangrattato in una ciotola e riempite di abbondante olio un wok.  Riempite i fiori con i dadini di formaggio, richiudeteli e passateli prima nell'uovo e poi nel pangrattato e friggeteli per qualche minuto nell'uovo bollente. Toglieteli quando sono ben dorati e fateli sgocciolare su della carta assorbente. Servite ben croccanti.

Consigli:
  • Vi conviene prima riempire tutti i fiori e poi una volta che li avete chiusi a "pacchettino" passateli nell'uovo e poi nel pangrattato e infine friggeteli.
  • Se li servite per un aperitivo non preparateli con largo anticipo perché la panatura potrebbe smollarsi un pochino. Il mio consiglio è di prepararli magari un'oretta prima e poi di servirli tiepidi, facendoli ripassare in forno caldo per qualche minuto. Altrimenti se li cucinate per la vostra cena, mangiateli appena pronti, sono ancora più buoni, belli caldi e croccanti! :)

23.8.12

Pennette al polipo bollito con pesto di limone e finocchio



L’altra sera ho deciso di inaugurare la pietra ollare che mia mamma ha ricevuto in regalo per il compleanno, ma che se aspettavo lei, avremmo inaugurato solo nel 2013 (forse!). E quale migliore occasione per inaugurarla se non una bella cena in compagnia degli amici? Così eccoci tutti riuniti intorno a un tavolo all’aperto con due pietre ollari fumanti, sulle quali sfrigolano carni, verdure e formaggi da accompagnare a ketchup e maionese homemade. E cosa centra allora questa pasta?! Beh questa pasta è stata la rivelazione dell’estate 2012! Sperimentata da mia mamma per una cena in famiglia per vedere se era buona, riproposta dalla stessa per la sua cena a buffet nei festeggiamenti del suo venticinquesimo di matrimonio con mio padre e infine riproposta da me l’altra sera, mentre la pietra ollare si scaldava in forno… La ricetta originale sarebbe calda, ma noi l’abbiamo sempre mangiata fredda e la troviamo straordinaria anche così, e anche i rispettivi invitati a cena l’hanno apprezzata molto! 

Lista della spesa:
(dosi per 8 persone)
  • 640 gr di pennette
  • 1 polpo di circa 1 kg/ 1kg e mezzo già pulito
  • 2 finocchi
  • 3 mazzetti di finocchietto selvatico
  • 1 limone
  • 40 gr di capperi sottosale, dissalati
  • 100 gr di mandorle pelate e tritate grossolanamente
  • 20 foglioline di menta
  • 20 foglie di basilico
  • olio evo
  • sale
Per il pesto:
Mondate, lavate e tagliate a spicchi i finocchi e metteteli in un mixer con la polpa del limone, il finocchietto selvatico, i capperi dissalati, le mandorle, la menta, il basilico e frullate il tutto grossolanamente. Aggiungete infine un pò d'olio e mescolate bene. 

Il polpo:
Cuocete il polpo in acqua bollente salata insieme a qualche foglia di alloro. Scolatelo e tagliatelo a pezzetti.

Lessate le pennette, scolatele e versatele in una ciotola e aggiungete il pesto e il polito. Se necessario aggiungete ancora un pò d'olio e lasciate raffreddare. Quando saranno fredde riponetele in frigorifero fino al momento di servire. 

Consiglio:
A mio parere quello che fa la differenza è il pesto. A me questa pasta piace anche senza polipo. L'importante è che, mentre preparate il pesto, lo assaggiate di tanto in tanto per vedere se le dosi degli ingredienti siano giuste o se vanno aggiustate leggermente, in base naturalmente ai propri gusti e a quelli degli invitati :)


Ps. A fine cena, non potevano di certo mancare i dolci, ma di quelli ve ne parlo un'altra volta... ;)

Con questa ricetta partecipo al contest di agosto di Cinzia e ValentinaPorta in tavola le tue vacanze

20.8.12

Cake al caffè e gocce di cioccolato


Lunedì post-ferragosto! L'inizio di una settimana che forse per molti significa il ritorno alla solita routine e che per me comporta il tornare sui libri per gli esami di settembre-ottobre! Quindi stamattina necessitavo di una bella colazione energica, di un caffè che mi svegliasse e mi tenesse gli occhi aperti per qualche ora, nonostante il gran caldo...ma un caffè da solo non sarebbe di certo bastato....ci voleva anche qualcosina di dolce, ma leggero, da mettere sotto i denti....quindi, dato che volevo il caffè e che volevo qualcosa di dolce, quale combinazione migliore di una torta al caffè?! (con aggiunta di qualche goccia di cioccolato giusto per addolcire l'umore! ). Inoltre, dato che è da poco passato ferragosto e dato che quella precedente è stata una settimana ricca di cibi poco salutari, avevo voglia di qualcosa di sano e poco pasticciato per iniziare la settimana...e allora ecco questa torta sofficissima e priva di burro!! Che ne dite, vi va di assaggiarla?? Se sì, mettetevi all'opera!! :)

Lista della spesa:
  • 250 gr farina 00
  • 120 gr zucchero di canna
  • 3 uova
  • 1 bustina di lievito
  • 130 ml di olio di semi d'arachide
  • 100 ml acqua
  • 3 tazzine di caffè ristretto
  • 2 cucchiaini di cacao amaro
  • gocce o scaglie di cioccolato fondente
Montate le uova con lo zucchero. Aggiungete l'olio, l'acqua, il caffè, la farina e il lievito. Amalgamate bene e aggiungete il cacao e per ultimo il cioccolato. Il composto deve risultare molto fluido. Versate in uno stampo da plumcake e inforante a forno caldo a 180° per 40 minuti. 

Con questa ricetta partecipo al contest di Silvia: Come lo vuoi il caffè?


17.8.12

Tiramisù all'arancio con menta e granella di pistacchi

Questo weekend vi lascio la ricetta di un ottimo dolce da presentare in una cena tra amici e che richiede pochissimo tempo di preparazione e nessuna fonte di calore accesa, quindi perfetto per queste calde giornate di agosto. Inoltre lo potete preparare in anticipo ed è una variante più fresca e agrumata, sebbene non più leggera, del soltio tiramisù al caffè. A parer mio è perfetto come dolce dopo una delle tante grigliate a cui si partecipa in questo periodo. Quindi cosa ne dite di provarlo per la prossima cena a casa di amici?

Lista della spesa: 
  • 400 gr biscotti savoiardi
  • 3 bicchieri di spremuta d'arancia
  • 1 bicchiere di passito
  • 250 gr mascarpone
  • 2 albumi montati a neve
  • 3 tuorli
  • 50 gr zucchero
  • 2 cucchiai di marsala
  • 150 ml panna montata
  • granella di pistacchio
  • foglie di menta

Sbattete i tuorli con lo zucchero, il mascarpone e il marsala. In un'altra ciotola amalgamate la panna, precedentemente montata, e gli albumi già montati a neve. Aggiungere il composto di panna a quello di mascarpone e amalgamare bene. Mischiare la spremuta d'arancia con il passito e immergervi i savoiardi, prima di disporli nella pirofila. Ora componete il tiramisù: stendete un velo di crema sulla base della pirofila, create uno strato di biscotti, coprite con la crema e cospargete con granella di pistacchi e foglie di menta. Continuate così fino a esaurimento degli ingredienti. L'ultimo strato dovrà essere di crema cosparsa di pistacchi e menta. 

15.8.12

Quiche cotto e brie

 

O meglio: " QUICHE DEL BAMBINO CHE NON VOGLIO DA EARL".
No, non sono impazzita! E' semplicemente il titolo della torta salata del film "Waitress-Ricette d'amore", che ho riprodotto "italianizzandola" e alleggerendola un pochino :)

Avete mai visto questo film? Io ne sono venuta a conoscenza per caso e sono subito andata a cercarlo. E' un film proprio carino, una commedia leggera e femminile sul tema amore-cucina :) La protagonista è Jenna, una giovane ragazza che lavora come cameriera in una cafetteria e che confeziona torte dolci e salate dai nomi più improbabili, in base al suo umore. Le sue torte riscuotono un notevole successo, mentre la sua vita va a rotoli. Sposata infelicemente con un uomo che non ama, scopre di essere incinta e inizia a detestare sempre di più suo marito. A complicare le cose arriva il bel ginecologo di cui Jenna si innamora  e con il quale inizia una relazione. In tutta questa situazione complicata e al tempo stesso esilarante, Jenna continua a cucinare le sue fantastiche torte, tra cui questa:" La Quiche del bambino che non voglio da Earl". Non vi racconto il finale (molto  carino!), perché magari qualcuna di voi si è incuriosita e vuole vederlo...a parer mio ne vale proprio la pena! Inoltre, potrete appuntarvi un sacco di nuove ricettine e magari riproporre la vostra variante, proprio come ho fatto io! ;)

Lista della Spesa:
  • un rotolo di brisé (in originale pasta sfoglia, ma io preferisco la brisé)
  • formaggio brie
  • prosciutto cotto a dadini (io ho affettato una fetta di prosciutto alta circa 1cm)
  • 2 uova (facoltativo. La ricetta originale le prevede, ma io ho optato per la versione senza uova)
  • una spolverata di pepe

Stendete la pasta in una tortiera per crostate ricoperta da carta forno e bucherellate la base con una forchetta. Tagliate a dadini il formaggio e il prosciutto e distribuiteli nella pentola. Ripiegate i bordi della pasta, dimodoché il formaggio quando si scioglie non fuoriesca e infornate a 180° per 30 min circa, finché la pasta sarà gonfia e dorata e la superficie bella omogenea. Lasciate intiepidire e servite. Buon appetito e Buon Ferragosto.

Con questa ricetta partecipo al contest di Elisa: Contaminazioni. Food... and Cinema


12.8.12

Cheesecake alle pesche


Dopo molti tentennamenti, dopo vari esperimenti e qualche fallimento, dopo scuse su scuse per la mancanza di tempo e per la mancanza di uno stampo adatto... FINALMENTE (dopo aver comprato lo stampo adatto!:) ) mi sono buttata e il risultato è stato ottimo!! Eccola la mia bellissima cheesecake!! Ora non mi ferma più nessuno! Lo stampo è perfetto, le dosi (un pò approssimate ad occhio) perfette, la consistenza perfetta e l'accostamento degli ingredienti perfetto! Che dirvi, provate a farla per rinfrescare queste torride serate d'agosto! 

Io intanto mi organizzo per qualche giornatina in montagna al fresco!! 

Guardate la seconda meraviglia creata da Silvia, apposta per me!
Cheesecake alle pesche in fimo! 

Lista delle spesa:
(per uno stampo a cerniera di 18cm)
  • 4 pesche gialle sbucciate
  • 500ml d'acqua
  • 60gr di miele
  • 1 rametto di menta
  • 200ml yogurt bianco magro bio
  • 12gr colla di pesce
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • 1 cucchiaio di zucchero di canna
  • 30gr burro fuso
  • 100gr biscotti tipo digestive frullati
Mettete l'acqua a bollire, insieme al miele e alla menta. Quando bolle immergetevi le pesche e lasciatele cuocere per 20 minuti. Intanto sciogliete il burro e tritate i biscotti. In una ciotola unite burro, biscotti e zucchero di canna; mescolate bene e disponeteli sul fondo dello stampo, pressandoli con un cucchiaio. Mettete a riposare in frigorifero. Togliete le pesche dal fuoco, fatele raffreddare e privatele del nocciolo. Intanto mettete ad ammorbidire la colla di pesce in un pò di acqua fredda, strizzatela e fatela sciogliere in un pentolino con 3 cucchiai di acqua di cottura delle pesche. Prendete il mixer e versatevi lo yogurt, le pesche, la colla di pesce sciolta e un cucchiaio di zucchero. Frullate il tutto e versate il composto nello stampo. Lasciate riposare tutta la notte in frigorifero.



8.8.12

Sono tornata!




Eccomi di ritorno! Più stanca di quando sono partita, ma anche tanto felice! È  stata una bellissima esperienza ed è andato tutto benissimo! Un grazie speciale va a Silvia che ha condiviso con me tutto questo e con la quale ripartirei anche domani per un altro viaggio simile! 
Comunque mentre ero là vi ho scritto che vi avrei raccontato tutto al mio ritorno…beh, abbiamo fatto talmente tante cose in 15 giorni, che è davvero difficile tirare le fila del discorso e riassumervi l’intera vacanza, però ci provo! :) 

Il motivo principale per cui sono stata a San Pietroburgo (Piter) è per studiare, o meglio parlare russo! Dopo 4 anni di studio matto e disperatissimo di questa lingua, non certo semplice, in università, era venuto il momento di fare pratica in terra russa e così abbiamo deciso di partire.  Il risultato dal punto di vista linguistico è stato davvero sorprendente! Abbiamo imparato un sacco di cose utili e parlato un sacco e abbiamo quasi “disimparato” l’inglese, dato che loro là lo sanno pochissimo e lo parlano ancora meno…e noi alle loro poche domande in inglese rispondevamo in russo! Passando invece all’aspetto culturale, Piter è sicuramente una città bellissima, anche se personalmente me l’aspettavo ancora più bella! È una città di cui mi sono innamorata di sera, più che di giorno… La crociera al tramonto lungo i canali e sulla Neva è una delle cose più romantiche che abbia fatto in vita mia (ok, che ho solo 23 anni!) e l’apertura dei ponti dall’1 di notte alle 5 del mattino mi ha davvero lasciata a bocca aperta. Se però in queste cose ho lasciato un pezzettino di cuore, da altre parti sono rimasta delusa! L’Ermitage in primis, enorme e splendido da fuori, una vera delusione dentro: ad eccezione di pochi quadri degli impressionisti francesi, tutto il resto del museo ha opere totalmente sconosciute! Stesso discorso vale per i palazzi imperiali: Peterhof, Pavlosk e Puškin hanno dei parchi immensi e spettacolari, che meritano assolutamente una visita, ma gli interni dei palazzi sono tutti uguali, visto uno li avete visti tutti! Infine, Piter non è assolutamente una città turistica e gli abitanti non amano molto il turismo e i turisti. Se ti vedono scattare foto ti guardano male e per strada se chiedi indicazioni o anche solo di scattarti una foto, difficilmente sono entusiasti di farlo. Tuttavia, è anche vero che una volta che abbatti questo muro di diffidenza nei tuoi confronti e non ti dimostri troppo invadente, diventano delle persone molto cordiali e socievoli.  Poi come dappertutto esistono sia le persone gentili sia quelle scorbutiche…Lo abbiamo sperimentato personalmente alla Russkaja Banja, ovvero le loro terme. Dimenticatevi l’immagine idilliaca di relax delle nostre spa e immaginatevi di entrare in un edificio dove gli armadietti non hanno la chiusura, dove ci sono solo donne di 70 anni tutte nude, dove la sala relax sembra l’ambulatorio di un ospedale e dove la zona docce/piscina ghiacciata è una sala enorme con babuške che si lavano in catini e si tirano addosso secchiate di acqua gelata! Dopo lo shock iniziale, però si sono rivelate tutte nonnine adorabili che ci spiegavano cosa fare e si sono pure offerte di frustarci coi rami di betulla (si lo so che sembra una follia, invece è il loro modo per eliminare le tossine del corpo! Entri in sauna, bagni sotto l’acqua ghiacciata il ramo, e cominci a frustarti!). Sono state tutte gentili, tranne una, per la cui mentalità noi eravamo assolutamente inappropriate in quel luogo e delle maleducate, perché abbiamo osato entrarci. Tuttavia le altre ci hanno difese dai suoi insulti ed erano ben contente che provavamo questa loro usanza. 
 E ora veniamo al punto che sicuramente vi interessa di più: il CIBO! Come sono sopravvissuta a 15 giorni di cibo russo? Me lo chiedo anch’io! : ) Ho provato cose che a casa non mangio MAI! Penso di non aver mai mangiato così tante uova e così tante zuppe in tutta la mia vita e il mio incubo più grande era la colazione: un enorme punto interrogativo, dopo che una mattina ci sono toccate le zucchine fritte e un’altra il salmone affumicato! E l’ultima il timballo di riso e salmone della cena della sera precedente, ma che fortunatamente siamo riuscite a evitare! Nonostante questo, la fortuna è stata che la nostra padrona di casa è brava a cucinare e che tutto sommato ci ha fatto le cose più commestibili,  perché sfogliando il libro di ricette che ho comprato ( non potevo non comprarlo! O meglio comprarli, dato che ne ho presi 4: cucina russa, blyni, pirog e zuppe!) ci siamo accorte che poteva andarci moooolto peggio! Tranne una sera che quel cibo (sapere cosa fosse ci sarebbe piaciuto, ma mischiano talmente tutto insieme che decifrare quello che hai nel piatto è davvero impossibile) era veramente nauseante, le altre volte abbiamo sempre mangiato tutto, perché comunque il sapore era gradevole e commestibile.  Solo la smetana (tipo panna acida) proprio non riuscivamo a mangiarla, e lei ce la proponeva ogni sera e ogni mattina, e quando ha ben capito che proprio non la volevamo ce l’ha messa all’interno dei blyni a colazione, così abbiamo dovuto mangiarla per forza! Poi Silvia, sbagliando termine, una sera le ha detto che non mangiavamo quello che secondo Silvia indicava il cavolo….In realtà, controllando sul vocabolario quel termine significava salame, così ci siamo beccate tutte le sere il cavolo, e mai una volta una fetta di salame :) Ma visto che comunque il loro prosciutto cotto e i loro mirtilli, dei nostri non avevano nemmeno la forma, figuriamoci il sapore, non penso che non mangiando il salame ci siamo perse molto… :)
Alla fin fine quando pranzavamo fuori per andare sul sicuro prendevamo il mors da bere(succo di ribes, davvero buono!) e blyni con miele, marmellata di ribes, mele e cannella…scegliendo il  dolce sapevamo di non sbagliare mai! :)
Comunque, nonostante i pro e i contro, che si incontrano in qualunque viaggio, è stata proprio una bellissima avventura in compagnia di un’ottima amica, che, magari cambiando meta, rifarei anche domani! 

Ps. Dato che ho preso 4 libri di ricette russe, preparatevi che presto vi darò qualche nuova idea su cosa mettere in tavola :)

E ora vi lascio un pò di foto...





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